L'aeroporto accoglie i visitatori con banners, striscioni, bandierine col logo XLVI, fioccano i chioschi che vendono magliette, felpe, cappellini e "miscellaneous" dedicate al grande evento, già mi immagino cosa potrebbe essere downtown.
Fortuna vuole che l'appartamento dove passerò la settimana è a poco più di un miglio dal centro di una città che generalmente è tranquilla, quasi deserta di sera: siamo a livello dei cespugli rotolanti del deserto dell'Arizona.
Depositate le valigie ignoro il fuso, il jet lag e la stanchezza e mi avvio a piedi, la temperatura è gelida ma me ne accorgo poco, l'adrenalina mi dà una mano a sopportare il clima...dopo 15 minuti circa arrivo a Monument Square dove davanti all'obelisco c'è installata una enorme scritta XLVI, ma non solo, al suo interno foto, animazioni e musica ti rapiscono e ti lasciano immobile ad osservare per una decina di minuti.
Davanti alla piazza ci sono esposte 33 Indy Car, ognuna dipinta con i colori e i loghi delle squadre NFL, più quella dedicata al SB, l'associazione auto+football a Indy non poteva mancare, una meraviglia.
C'è tanta gente, nonostante le 21,00 siano, per gli orari classici del midwest, "tardi", mi avvio verso Georgia Street che è stata chiusa per accogliere il Super Bowl Village.
I nomi delle strade del circondario sono stati cambiati in Raiders Drive, Steelers St., Bengals Blvd ecc...i poster giganti appesi raffigurano Brady e Manning, i caschi delle contendenti e il meraviglioso logo con lo stadio in sfondo e quando dico giganti, intendo GIGANTI.
Alcuni megaschermi trasmettono le immagini dai due palchi allestiti sulla via dove si sono alternati per la settimana cantanti, complessi, gruppi etnici e quant'altro, per allietare gli astanti.
Sotto le lampade riscaldanti posizionate lungo la strada si formano piccoli capannelli di persone che si "ricaricano" di tepore prima di continuare, le statue di ghiaccio fanno la loro porca figura senza perdere una goccia, mentre sull'asfalto sono proiettati i loghi delle squadre.
Arrivo alla fine della strada, lì si incrocia Capitol Avenue, girando a sinistra si finisce dritti in bocca al Lucas Oil Stadium, mentre di fronte, dentro al Convention Center, c'è la NFL Experience e lo shop ufficiale, ma ci torno domani, ora è tutto chiuso.
Sopra di c'è montata la zipline, in pratica una teleferica che partendo da una torre alta una 25ina di metri permette agli eletti di farsi Capitol Av. sospesi in aria salutando i tifosi sottostanti (prendendo anche pallonate da chi si "allena" sul campetto sintetico).
Il giorno dopo, terminato il lavoro mi ridirigo nuovamente in centro, dove non senza difficoltà dovute alla folla, mi incontro con Roberto e visitiamo l'NFL Shop. C'è di tutto di più, oltre a tutto il merchandising del SB, maglie vintage delle squadre, sculture in bronzo, creazioni artistiche e quant'altro. L'unico problema è il prezzo (ma va?), l'NFL ci va pesante, ma alle casse la coda è discreta.
Non compriamo niente, usciamo, ma nella strada di fronte c'è Lids, negozio di articoli sportivi, nel quale la roba costa la metà e dove mi approprio di cappellino commemorativo e palline da golf per i miei amici (ops non dovevo dirlo).
Più avanti la piazza da dove la ESPN trasmette i vari show dal mattino alla sera con tanto di campetto nel quale mostrare le varie pantomime alle quali i vari Cris Carter e Keyshawn Johnson ci hanno abituato. Non so se in Italia si possa ascoltare su ESPN Radio, ma la trasmissione Mike & Mike del mattino è un piccolo capolavoro di giornalismo.
E' ora di mangiare, come non andare al Tilted Kilt? Guardate la foto e capite perchè...
La serata con Rob passa che è una meraviglia, mi racconta di Messina e i Lakers, parliamo dei vecchi tempi e delle partite ascoltate alla radio quando ora le possiamo vedere su un Ipad seduti sulla tazza, mentre 30 schermi appesi vanno di sport a tutta birra (quella sui tavoli).
Il giorno dopo sono ospite di amici USA ai quali cuciniamo una carbonara da leggenda (io taglio solo la pancetta) e quindi devo rinunciare a downtown.
Il mercoledì andiamo a vedere i Pacers, il palazzetto è molto ben fatto, anche in piccionaia si vede discretamente e c'è anche abbastanza pubblico nonostante la partita non sia propriamente di cartello (vs. Nets). La gara è comunque divertente e gli americani sanno come intrattenere il pubblico nelle pause, ma questo già lo sapete.
Il giovedì è la giornata clou, ho prenotato la visita al Lucas Oil all'una, mentre alle 19 ho la NFLX.
Alla una meno un quarto mi lasciano in Monument Square (quella della scritta XLVI), ma devo ancora ritirare il biglietto al will call e scarpinare fino allo stadio.
Per fortuna il clima è mite (lo sarà incredibilmente per tutta la settimana), ma la corsa mi fa sudare come un lottatore di sumo, arrivo al will call....ma apre alle 2 !!!!
Ziocaro, volo allo stadio facendo il giro dell'oca grazie a un volontario imbecille (cioè, è imbecille volontariamente), passando davanti al Marriott che è sede dei Giants ed è Media Center, il Lombardi sulla facciata è maestoso...
Arrivo al Lucas in ritardo, vado al boxoffice e con la faccia da gatto con gli stivali di Shrek chiedo alla signorina se posso fare il tour delle 13.30, confabula un po', ma poi mi dà l'ok...olè!
Una carina dipendente dello stadio ci guida prima nella suite più bella con moquette dei Colts, poi la sala stampa che è in altissimo, si scende negli spogliatoi, quello dei Colts destinato ai padroni di casa del SB, i Patriots, bellissimo con armadietti in legno, sala training enorme, stanza di acqua-terapia e via dicendo; quello degli ospiti più spartano, ma credo che ai Giants importerà una sega dove festeggeranno :-)
Dagli spogliatoi facciamo il corridoio che porta al campo, il turf è bellissimo, con "sassolini" di gomma ricavati da pneumatici vecchi e al centro stanno rimontando per l'ennesima volta il palco dove nel pomeriggio Madonna farà le prove.
Purtroppo in campo non si possono fare foto, il motivo non l'ho capito, ma tant'è...