domenica 3 ottobre 2010

Scene da un matrimonio (cit.)

La giornata inizia normalmente, il matrimonio è di pomeriggio quindi si può prendere tutto con un certo relax, la mattina vola via scrivendo e leggendo gli auguri prematrimoniali, con tutti i mezzi che ormai la tecnologia mette a disposizione, ce n'è per tutti i gusti.

Si mangia con calma e alle 13,30 quello che in casa non conta una mazza accenna un timido "beh, possiamo iniziare a prepararci" quando l'uscita prevista sono le ore 14,30...il capo famiglia risponde con un "di già?" che non lascia presagire nulla di buono.

Ma tant'è, io comincio la procedura di lavaggio, sbarbaggio e poi vestizione, che per me, avvezzo totalmente all'utilizzo di camicie, cravatte e giacche, so già che presenterà qualche difficoltà.

Un piccolo dubbio amletico sulla scelta della camicia mi fa perdere qualche minuto, ma è la cravatta il vero osso duro: come in tutti i drammi che si rispettano, l'automazione di un movimento imparato lontano del tempo e ripetuto abbastanza volte da averlo memorizzato ha una specie di blocco, era così? No, era così..Mapporc è corta, è lunga, è storta e mabafangù!
Alla fine ci riesco e ri-accenno un timido "sono le due e dieci, ci muoviamo?" "Sì sì, arrivo!", mentre intanto altre operazioni inutilissime in quel momento tengono occupato il capo.

Alle 14.18 il second warning "Sono le 14.18 !!!" "Ci siamo quasi!" sigh...

Alle 14.30 in punto il sottoscritto è pronto all'uopo, con tanto di foto ricordo fatta dal figlio che non credo mi abbia mai visto adornato in siffatta guisa; scendo a prendere la macchina con jr. jr. e mi apposto sotto casa, alle 14.40 scende il capo e appena pone le regali natiche sul sedile: "Non ho preso la giacca per Mattia!" sottinteso 'ci potevi pure pensare tu'.

Si parte alle 14.45 e nel breve percorso cittadino il numero di giri del motore ha una leggerissima differenza con quello normalmente utilizzato, il limite di 70 km/h appena bastardamente inaugurato sulla superstrada viene bellamente ignorato e inizia il 'peduncolo' che porta alla Tangenziale Est.

Tutto procede bene e il sottoscritto si tranquillizza, ma il vero dramma deve ancora giungere...la fine del peduncolo è poco prima dell'uscita di Palmanova, ma dall'alto dopo una curva il paesaggio che si presenta è desolante: macchine a passo d'uomo in Tangenziale, con il capo che dolcemente annuncia "Eh, ma qui è sempre così tutti i giorni che ci passo, ci sono dei lavori più avanti"...e dirlo prima ?!?!?

La decisione è presa, niente Tangenziale, si esce in via Palmanova come già parecchi stanno facendo, e infatti la coda prima del semaforo è veramente lunghetta, il capo ostenta ottimismo "non ti preoccupare qui c'è sempre coda" "sì ho capito, ma il semaforo è lontano due km e sono le due!".

Ok, si passa il semaforo e avviene la trasformazione: passo da tranquillo padre di famiglia che guida senza eccessi nè strappi, rispetta tutte le regole a DELINQUENTE della strada, sorpassi azzardati, gimcane tra le macchine, semafori al limite, vecchiette spaventate mentre lei passa in rassegna "eh, qui c'è coda perchè oggi c'è il deposito ATM aperto al pubblico" ,"eh attento, qui c'è il comando MONDIALE dei vigili urbani"...non posso arrivare tardi crisbio, già mi fastidia farlo normalmente, figuriamoci oggi!

La compilation di bestialità stradali continua fino al capolavoro: poco prima di un ingresso in tangenziale il navigatore mi presenta una brusca svolta a destra all'ultimo momento quando ormai, avendo osservato una media di 158 km/h, i tempi di reazione sono tecnicamente allungati.
Mi fermo quasi sulla rampa, anche se ancora non in posizione non pericolosa, ma altamente rompimaroni, e innesto 4 frecce e retro...sono le 15.27 quando un concerto di clacson e insulti mi travolge, giustamente anche, ma io non posso fare altro, mi scuso con Milano Sud, manderò un pensiero a tutti.

Entro nella zona residenziale dei due sposi e atterro in contromano davanti alla chiesa, scendo con la macchina in corsa, lascio al capo il compito di parcheggiare l'autovettura fumante e mi precipito sul sagrato, dove Giovanni in completo blu e cravatta azzurra, prima ha un sospiro di sollievo e poi mi dice "c'era un incidente in tangenziale, sono tutti in ritardo, ho due testimoni su 4".

La personale tensione cala bruscamente, per fortuna i testimoni arrivano, vedo Massimo con famiglia (mitico Foglio jr. al quale ho stupidamente chiesto la squadra di calcio del cuore), arriva anche il Dedio vestito come un barbone :-) e saluto mamma e papà Ganci, direi apparentemente tranquilli.

Ok, ci siamo tutti, Giò lancia il razzo fumogeno che è il segnale che Chiara aspetta per dirigersi verso la chiesa che da fuori sembra una stazione ferroviaria, ma dentro è molto bella.

Faccio conoscenza coi testimoni, due battute con lo sposo che, come in tutti i matrimoni, nessuno si fila e prendo posto davanti all'altare.

Arriva la sposa accolta da una standing ovation e, accompagnata dal padre, percorre la navata al termine della quale viene accolta da Giovanni, il quale saluta il suocero con un "Grazie per avermela portata". Priceless.

Chiara è molto bella, vestito champagne con davanzale pizzato, acconciatura che porterà via del tempo per essere poi sciolta e sguardo radioso e nervoso, come da pronostico. Però il sorriso di Giovanni smorza un po' di nervosismo e la cerimonia ha inizio.

Gli highlights della messa sono un mio fumble del foglietto liturgico con incenerimento da parte di Giò (il challenge che ho chiesto mostrerà che effettivamente il fumble c'era, A DIFFERENZA DI UN ALTRO!!!) e poi il sacerdote che si fa recapitare una pergamena annunciando al pubblico che proviene dalla Città del Vaticano.

Ora Giò, io sapevo che avevi delle conoscenze altolocate, ma ricevere gli auguri dal #2 del Cristianesimo mi ha spiazzato totalmente !!!!

Termina la cerimonia, coriandoli, confetti (veri) e una manciata di riso accolgono gli sposi, foto di rito, saluti di Gegè e poi gli sposi partono alla volta della location delle fotografie ufficiali, a bordo di un Audi decapottabile bianca, not bad.

Il resto della truppa alla spicciolata raggiunge il ristorante e quando gli ospiti sono al completo si scende al buffet d'antipasto, sushi, prosciushi, formaggiushi, tartinushi, pizzushi e spiluzzicushi vari sono fantastici, il prosecchino pure e gli stomaci sono parzialmente sistemati.

Finalmente i protagonisti arrivano, magnano quello che l'orda di barbari ha lasciato e poi si sale alla sala della cena. Un fantastico tabellone Football Oriented (chissà chi l'avrà disegnato) indica a tutti il proprio posto al desco e inizia la cena.

Prima di sedermi incrocio Ganci senior al quale dico "Allora papà Ganci, il ragazzo alla fine è andato eh?" e lui "Già, e mo soccavoli suoi!". Stampo di famiglia.

Strozzapreti all'astice, riso con "manteca tura" di funghi, orata con "ragout" di verdure, vitello con cestello di porcini e sorbetto alla mela con "coulisse" di mirtilli è l'ottimo menu.
Tutto molto apprezzato, porzioni giuste, gusti delicati, bravo a chi ha scelto tutto ciò.

Nel giro tavoli Giovanni si avvicina e ci dice "Ho cambiato lo status su facebook e ho perso l'amicizia di 100 femmine, ma tanto Chiara non lo sa". E invece adesso lo sa :-)

Ora è il momento di aprire qualche regalo, ma io sto aspettando da mò quello che Giò mi aveva preannunciato: la fontana di cioccolato.

"E' giù, scendete pure"

Inforco una scala a chiocciola e quando giro l'angolo (di una scala a chiocciola eh?) ho un severo mancamento, non solo una lussureggiante fontana di vero cioccolato fondente con frutta da pucciarci dentro, ma un tavolo con sopra ogni bendiddio dolciario, tiramisu, creme caramèl, salame di cioccolto, biscotti, pasticcini, crema catalana, budini a cacao e caffè.

C'è un piccolo problema: avevo lasciato il posto per un tuffo nella fontana e la torta nuziale, e adesso come faccio ?!? Beh, faccio, riunisco le mie forze interne e cerco di assaggiare quello che posso, dentro di me insulto Giovanni per non avermi avvisato di tutto ciò e passo in rassegna il tavolo...sì lo so, faccio schifo, ma quando mi ricapita?

Il pensiero di buttarmi con la faccia sotto la fontana mi sfiora la mente, ma poi opto per un più educato riempimento di un bicchiere e assaggio il favoloso flusso cacaizzato.

Manca un ultimo sforzo, la torta di frutta nuziale, ce la posso fare, ce la posso fare, è di frutta, delicata e buona come tutto il resto, me ne mangio una fettina mentre insieme a Massimo cerco di sventare uno scherzo a Giovanni che è molto provato dalla lunga giornata e a Chiara, che ucciderebbe a mani nude chiunque entrasse nella sua stanza della prima notte di nozze.

Il mio pupo ormai mi implora di andare a casa e lo accontento, saluto gli amici e gli sposi, stanchi ma felici, tutto è andato per il verso giusto, devo dire la verità: è stato un matrimonio perfetto sotto ogni punto di vista.

Ringrazio Massimo e famiglia per la bella serata al tavolo, avere una moglie che va alle riunioni degli Ultrà non è da tutti :-)

Ringrazio Chiara e Giovanni per tutto, le brave persone meritano amore e felicità e loro se ne doneranno in quantità.

E adesso che me ne faccio del vestito? :-)

venerdì 1 ottobre 2010

Almost Married

Rubo qualche byte al cyberspazio, rubo l'idea a Massi e uso questa bacheca per augurare a Chiara e Giovanni tutta la felicità che meritano: domani è il giorno in cui saranno sommersi da tutto l'affetto di parenti ed amici, me compreso, e finalmente smetteranno di VIVERE NEL PECCATO !!!!!

Cento di ques....ah no, cribbio