domenica 12 febbraio 2012

Super Week 2011

Per una serie di coincidenze ed allineamenti astrali, capito per lavoro ad Indianapolis nella settimana che precede il Super Bowl; non sto ad aggiungere altro, chi legge qui sa benissimo cosa intendo e come uno di noi può vivere un'esperienza simile, seppur limitata dagli impegni lavorativi della settimana.

L'aeroporto accoglie i visitatori con banners, striscioni, bandierine col logo XLVI, fioccano i chioschi che vendono magliette, felpe, cappellini e "miscellaneous" dedicate al grande evento, già mi immagino cosa potrebbe essere downtown.

Fortuna vuole che l'appartamento dove passerò la settimana è a poco più di un miglio dal centro di una città che generalmente è tranquilla, quasi deserta di sera: siamo a livello dei cespugli rotolanti del deserto dell'Arizona.

Depositate le valigie ignoro il fuso, il jet lag e la stanchezza e mi avvio a piedi, la temperatura è gelida ma me ne accorgo poco, l'adrenalina mi dà una mano a sopportare il clima...dopo 15 minuti circa arrivo a Monument Square dove davanti all'obelisco c'è installata una enorme scritta XLVI, ma non solo, al suo interno foto, animazioni e musica ti rapiscono e ti lasciano immobile ad osservare per una decina di minuti.

Davanti alla piazza ci sono esposte 33 Indy Car, ognuna dipinta con i colori e i loghi delle squadre NFL, più quella dedicata al SB, l'associazione auto+football a Indy non poteva mancare, una meraviglia.

C'è tanta gente, nonostante le 21,00 siano, per gli orari classici del midwest, "tardi", mi avvio verso Georgia Street che è stata chiusa per accogliere il Super Bowl Village.

I nomi delle strade del circondario sono stati cambiati in Raiders Drive, Steelers St., Bengals Blvd ecc...i poster giganti appesi raffigurano Brady e Manning, i caschi delle contendenti e il meraviglioso logo con lo stadio in sfondo e quando dico giganti, intendo GIGANTI.

Alcuni megaschermi trasmettono le immagini dai due palchi allestiti sulla via dove si sono alternati per la settimana cantanti, complessi, gruppi etnici e quant'altro, per allietare gli astanti.

Sotto le lampade riscaldanti posizionate lungo la strada si formano piccoli capannelli di persone che si "ricaricano" di tepore prima di continuare, le statue di ghiaccio fanno la loro porca figura senza perdere una goccia, mentre sull'asfalto sono proiettati i loghi delle squadre.

Arrivo alla fine della strada, lì si incrocia Capitol Avenue, girando a sinistra si finisce dritti in bocca al Lucas Oil Stadium, mentre di fronte, dentro al Convention Center, c'è la NFL Experience e lo shop ufficiale, ma ci torno domani, ora è tutto chiuso.

Sopra di c'è montata la zipline, in pratica una teleferica che partendo da una torre alta una 25ina di metri permette agli eletti di farsi Capitol Av. sospesi in aria salutando i tifosi sottostanti (prendendo anche pallonate da chi si "allena" sul campetto sintetico).

Il giorno dopo, terminato il lavoro mi ridirigo nuovamente in centro, dove non senza difficoltà dovute alla folla, mi incontro con Roberto e visitiamo l'NFL Shop. C'è di tutto di più, oltre a tutto il merchandising del SB, maglie vintage delle squadre, sculture in bronzo, creazioni artistiche e quant'altro. L'unico problema è il prezzo (ma va?), l'NFL ci va pesante, ma alle casse la coda è discreta.

Non compriamo niente, usciamo, ma nella strada di fronte c'è Lids, negozio di articoli sportivi, nel quale la roba costa la metà e dove mi approprio di cappellino commemorativo e palline da golf per i miei amici (ops non dovevo dirlo).

Più avanti la piazza da dove la ESPN trasmette i vari show dal mattino alla sera con tanto di campetto nel quale mostrare le varie pantomime alle quali i vari Cris Carter e Keyshawn Johnson ci hanno abituato. Non so se in Italia si possa ascoltare su ESPN Radio, ma la trasmissione Mike & Mike del mattino è un piccolo capolavoro di giornalismo.

E' ora di mangiare, come non andare al Tilted Kilt? Guardate la foto e capite perchè...

La serata con Rob passa che è una meraviglia, mi racconta di Messina e i Lakers, parliamo dei vecchi tempi e delle partite ascoltate alla radio quando ora le possiamo vedere su un Ipad seduti sulla tazza, mentre 30 schermi appesi vanno di sport a tutta birra (quella sui tavoli).

Il giorno dopo sono ospite di amici USA ai quali cuciniamo una carbonara da leggenda (io taglio solo la pancetta) e quindi devo rinunciare a downtown.

Il mercoledì andiamo a vedere i Pacers, il palazzetto è molto ben fatto, anche in piccionaia si vede discretamente e c'è anche abbastanza pubblico nonostante la partita non sia propriamente di cartello (vs. Nets). La gara è comunque divertente e gli americani sanno come intrattenere il pubblico nelle pause, ma questo già lo sapete.

Il giovedì è la giornata clou, ho prenotato la visita al Lucas Oil all'una, mentre alle 19 ho la NFLX.

Alla una meno un quarto mi lasciano in Monument Square (quella della scritta XLVI), ma devo ancora ritirare il biglietto al will call e scarpinare fino allo stadio.
Per fortuna il clima è mite (lo sarà incredibilmente per tutta la settimana), ma la corsa mi fa sudare come un lottatore di sumo, arrivo al will call....ma apre alle 2 !!!!

Ziocaro, volo allo stadio facendo il giro dell'oca grazie a un volontario imbecille (cioè, è imbecille volontariamente), passando davanti al Marriott che è sede dei Giants ed è Media Center, il Lombardi sulla facciata è maestoso...

Arrivo al Lucas in ritardo, vado al boxoffice e con la faccia da gatto con gli stivali di Shrek chiedo alla signorina se posso fare il tour delle 13.30, confabula un po', ma poi mi dà l'ok...olè!

Una carina dipendente dello stadio ci guida prima nella suite più bella con moquette dei Colts, poi la sala stampa che è in altissimo, si scende negli spogliatoi, quello dei Colts destinato ai padroni di casa del SB, i Patriots, bellissimo con armadietti in legno, sala training enorme, stanza di acqua-terapia e via dicendo; quello degli ospiti più spartano, ma credo che ai Giants importerà una sega dove festeggeranno :-)

Dagli spogliatoi facciamo il corridoio che porta al campo, il turf è bellissimo, con "sassolini" di gomma ricavati da pneumatici vecchi e al centro stanno rimontando per l'ennesima volta il palco dove nel pomeriggio Madonna farà le prove.

Purtroppo in campo non si possono fare foto, il motivo non l'ho capito, ma tant'è...



lunedì 25 luglio 2011

La mia NFL, prima di internet

Ho scritto parte di questo post tempo fa, ma la giornata che ha visto la ripresa delle operazioni NFL mi sembrava adeguata per pubblicarlo.
Le notizie che in tempo reale arrivano da Twitter (sempre sia lodato), mi han fatto tornare alla mente com'era seguire il football quasi trent'anni fa e in ordine sparso vado a ricordare...
  • Canale 5, Capodistria e Tele+
  • USA Today al martedì per sapere i risultati e le classifiche
  • La hotline di USA Today che costava un botto di telefono, ma al lunedì mattina dava i risultati
  • Il periodo d'oro della NFL in Italia, con mensili, settimanali, bisettimanali, inserti del Guerin Sportivo, quaderni, diari, poster, ecc...
  • La visita settimanale alla libreria di P.za Cairoli American Bookstore, dove comprai il mio primo Record & Fact Book del 1984, alcuni annuari di Sporting News e soprattutto il mensile Touchdown che arrivava dall'Inghilterra e grazie al quale ho saputo di AFN e la sua frequenza di 873MHz sull'AM
  • Decine e decine di domeniche e lunedì notte, dalle 19 alle 5 del mattino, con buona pace di mia moglie, ad ascoltare le radiocronache in piedi vicino al divano o al frigorifero per avere una cavolo di ricezione, il tutto intervallato dal calcio spagnolo o dalla maledetta MLB che durante i playoffs aveva la precedenza
  • il giorno che Bo Jackson si è rotto ed ha terminato la carriera l'ho sentito in diretta
  • The Drive di Elway l'ho ascoltato live (l'avevo anche registrato su audiocassetta)..."the kick is on its way, and it is......gooooooood !!!! The Denver Broncos are the winners!!!"
  • L'edicola di Arona o quella di Chiavari che a Luglio vendevano a peso d'oro copie di Street's and Smith o similari che custodivo come reliquie
  • Le cassette di Pontel
  • La gita a Londra nel 1990 apposta per vedere una partita di preseason: Raiders vs Saints
  • Il tour dei negozi che a Milano vendevano merchandise NFL, da P.le Cadorna, a Corso Venezia e P.za 6 Febbraio con Superbowl, dove ho lasciato parecchia moneta sonante...
  • Negli USA a vedere Broncos Oilers di playoffs in diretta in un chiosco di gelati, o Redskins Lions in un Footlocker
  • L'unica copia di Superbowl di Bagatta che vendevano in Cadorna e che mi "litigavo" con il Gianca, senza saperlo
  • Il mensile Touchdown, meraviglioso
  • il giochino del Commodore su nastro
  • 3in1 Football e tutti gli altri software di simulazione al PC
Ce ne sarebbero molti altri di appunti, alcuni non li ricordo...molti di voi ne avranno di simili e di migliori, ma uno dei ricordi più belli sono le mattine dopo aver passato la notte a vedere il Super Bowl, la sveglia suonava presto per il treno, incontravo un sacco di gente nella foschia e nessuno di loro sapeva che dall'altra parte dell'Oceano si era tenuto un evento di proporzioni gigantesche, nessuno sapeva del football, nessuno si era emozionato per quello che per me era LA partita.

Poi è arrivata la rete e il mondo è cambiato in meglio, e grazie alla rete e al football ho conosciuto delle persone meravigliose che adesso sono i miei migliori amici, cosa volere di più?



domenica 3 ottobre 2010

Scene da un matrimonio (cit.)

La giornata inizia normalmente, il matrimonio è di pomeriggio quindi si può prendere tutto con un certo relax, la mattina vola via scrivendo e leggendo gli auguri prematrimoniali, con tutti i mezzi che ormai la tecnologia mette a disposizione, ce n'è per tutti i gusti.

Si mangia con calma e alle 13,30 quello che in casa non conta una mazza accenna un timido "beh, possiamo iniziare a prepararci" quando l'uscita prevista sono le ore 14,30...il capo famiglia risponde con un "di già?" che non lascia presagire nulla di buono.

Ma tant'è, io comincio la procedura di lavaggio, sbarbaggio e poi vestizione, che per me, avvezzo totalmente all'utilizzo di camicie, cravatte e giacche, so già che presenterà qualche difficoltà.

Un piccolo dubbio amletico sulla scelta della camicia mi fa perdere qualche minuto, ma è la cravatta il vero osso duro: come in tutti i drammi che si rispettano, l'automazione di un movimento imparato lontano del tempo e ripetuto abbastanza volte da averlo memorizzato ha una specie di blocco, era così? No, era così..Mapporc è corta, è lunga, è storta e mabafangù!
Alla fine ci riesco e ri-accenno un timido "sono le due e dieci, ci muoviamo?" "Sì sì, arrivo!", mentre intanto altre operazioni inutilissime in quel momento tengono occupato il capo.

Alle 14.18 il second warning "Sono le 14.18 !!!" "Ci siamo quasi!" sigh...

Alle 14.30 in punto il sottoscritto è pronto all'uopo, con tanto di foto ricordo fatta dal figlio che non credo mi abbia mai visto adornato in siffatta guisa; scendo a prendere la macchina con jr. jr. e mi apposto sotto casa, alle 14.40 scende il capo e appena pone le regali natiche sul sedile: "Non ho preso la giacca per Mattia!" sottinteso 'ci potevi pure pensare tu'.

Si parte alle 14.45 e nel breve percorso cittadino il numero di giri del motore ha una leggerissima differenza con quello normalmente utilizzato, il limite di 70 km/h appena bastardamente inaugurato sulla superstrada viene bellamente ignorato e inizia il 'peduncolo' che porta alla Tangenziale Est.

Tutto procede bene e il sottoscritto si tranquillizza, ma il vero dramma deve ancora giungere...la fine del peduncolo è poco prima dell'uscita di Palmanova, ma dall'alto dopo una curva il paesaggio che si presenta è desolante: macchine a passo d'uomo in Tangenziale, con il capo che dolcemente annuncia "Eh, ma qui è sempre così tutti i giorni che ci passo, ci sono dei lavori più avanti"...e dirlo prima ?!?!?

La decisione è presa, niente Tangenziale, si esce in via Palmanova come già parecchi stanno facendo, e infatti la coda prima del semaforo è veramente lunghetta, il capo ostenta ottimismo "non ti preoccupare qui c'è sempre coda" "sì ho capito, ma il semaforo è lontano due km e sono le due!".

Ok, si passa il semaforo e avviene la trasformazione: passo da tranquillo padre di famiglia che guida senza eccessi nè strappi, rispetta tutte le regole a DELINQUENTE della strada, sorpassi azzardati, gimcane tra le macchine, semafori al limite, vecchiette spaventate mentre lei passa in rassegna "eh, qui c'è coda perchè oggi c'è il deposito ATM aperto al pubblico" ,"eh attento, qui c'è il comando MONDIALE dei vigili urbani"...non posso arrivare tardi crisbio, già mi fastidia farlo normalmente, figuriamoci oggi!

La compilation di bestialità stradali continua fino al capolavoro: poco prima di un ingresso in tangenziale il navigatore mi presenta una brusca svolta a destra all'ultimo momento quando ormai, avendo osservato una media di 158 km/h, i tempi di reazione sono tecnicamente allungati.
Mi fermo quasi sulla rampa, anche se ancora non in posizione non pericolosa, ma altamente rompimaroni, e innesto 4 frecce e retro...sono le 15.27 quando un concerto di clacson e insulti mi travolge, giustamente anche, ma io non posso fare altro, mi scuso con Milano Sud, manderò un pensiero a tutti.

Entro nella zona residenziale dei due sposi e atterro in contromano davanti alla chiesa, scendo con la macchina in corsa, lascio al capo il compito di parcheggiare l'autovettura fumante e mi precipito sul sagrato, dove Giovanni in completo blu e cravatta azzurra, prima ha un sospiro di sollievo e poi mi dice "c'era un incidente in tangenziale, sono tutti in ritardo, ho due testimoni su 4".

La personale tensione cala bruscamente, per fortuna i testimoni arrivano, vedo Massimo con famiglia (mitico Foglio jr. al quale ho stupidamente chiesto la squadra di calcio del cuore), arriva anche il Dedio vestito come un barbone :-) e saluto mamma e papà Ganci, direi apparentemente tranquilli.

Ok, ci siamo tutti, Giò lancia il razzo fumogeno che è il segnale che Chiara aspetta per dirigersi verso la chiesa che da fuori sembra una stazione ferroviaria, ma dentro è molto bella.

Faccio conoscenza coi testimoni, due battute con lo sposo che, come in tutti i matrimoni, nessuno si fila e prendo posto davanti all'altare.

Arriva la sposa accolta da una standing ovation e, accompagnata dal padre, percorre la navata al termine della quale viene accolta da Giovanni, il quale saluta il suocero con un "Grazie per avermela portata". Priceless.

Chiara è molto bella, vestito champagne con davanzale pizzato, acconciatura che porterà via del tempo per essere poi sciolta e sguardo radioso e nervoso, come da pronostico. Però il sorriso di Giovanni smorza un po' di nervosismo e la cerimonia ha inizio.

Gli highlights della messa sono un mio fumble del foglietto liturgico con incenerimento da parte di Giò (il challenge che ho chiesto mostrerà che effettivamente il fumble c'era, A DIFFERENZA DI UN ALTRO!!!) e poi il sacerdote che si fa recapitare una pergamena annunciando al pubblico che proviene dalla Città del Vaticano.

Ora Giò, io sapevo che avevi delle conoscenze altolocate, ma ricevere gli auguri dal #2 del Cristianesimo mi ha spiazzato totalmente !!!!

Termina la cerimonia, coriandoli, confetti (veri) e una manciata di riso accolgono gli sposi, foto di rito, saluti di Gegè e poi gli sposi partono alla volta della location delle fotografie ufficiali, a bordo di un Audi decapottabile bianca, not bad.

Il resto della truppa alla spicciolata raggiunge il ristorante e quando gli ospiti sono al completo si scende al buffet d'antipasto, sushi, prosciushi, formaggiushi, tartinushi, pizzushi e spiluzzicushi vari sono fantastici, il prosecchino pure e gli stomaci sono parzialmente sistemati.

Finalmente i protagonisti arrivano, magnano quello che l'orda di barbari ha lasciato e poi si sale alla sala della cena. Un fantastico tabellone Football Oriented (chissà chi l'avrà disegnato) indica a tutti il proprio posto al desco e inizia la cena.

Prima di sedermi incrocio Ganci senior al quale dico "Allora papà Ganci, il ragazzo alla fine è andato eh?" e lui "Già, e mo soccavoli suoi!". Stampo di famiglia.

Strozzapreti all'astice, riso con "manteca tura" di funghi, orata con "ragout" di verdure, vitello con cestello di porcini e sorbetto alla mela con "coulisse" di mirtilli è l'ottimo menu.
Tutto molto apprezzato, porzioni giuste, gusti delicati, bravo a chi ha scelto tutto ciò.

Nel giro tavoli Giovanni si avvicina e ci dice "Ho cambiato lo status su facebook e ho perso l'amicizia di 100 femmine, ma tanto Chiara non lo sa". E invece adesso lo sa :-)

Ora è il momento di aprire qualche regalo, ma io sto aspettando da mò quello che Giò mi aveva preannunciato: la fontana di cioccolato.

"E' giù, scendete pure"

Inforco una scala a chiocciola e quando giro l'angolo (di una scala a chiocciola eh?) ho un severo mancamento, non solo una lussureggiante fontana di vero cioccolato fondente con frutta da pucciarci dentro, ma un tavolo con sopra ogni bendiddio dolciario, tiramisu, creme caramèl, salame di cioccolto, biscotti, pasticcini, crema catalana, budini a cacao e caffè.

C'è un piccolo problema: avevo lasciato il posto per un tuffo nella fontana e la torta nuziale, e adesso come faccio ?!? Beh, faccio, riunisco le mie forze interne e cerco di assaggiare quello che posso, dentro di me insulto Giovanni per non avermi avvisato di tutto ciò e passo in rassegna il tavolo...sì lo so, faccio schifo, ma quando mi ricapita?

Il pensiero di buttarmi con la faccia sotto la fontana mi sfiora la mente, ma poi opto per un più educato riempimento di un bicchiere e assaggio il favoloso flusso cacaizzato.

Manca un ultimo sforzo, la torta di frutta nuziale, ce la posso fare, ce la posso fare, è di frutta, delicata e buona come tutto il resto, me ne mangio una fettina mentre insieme a Massimo cerco di sventare uno scherzo a Giovanni che è molto provato dalla lunga giornata e a Chiara, che ucciderebbe a mani nude chiunque entrasse nella sua stanza della prima notte di nozze.

Il mio pupo ormai mi implora di andare a casa e lo accontento, saluto gli amici e gli sposi, stanchi ma felici, tutto è andato per il verso giusto, devo dire la verità: è stato un matrimonio perfetto sotto ogni punto di vista.

Ringrazio Massimo e famiglia per la bella serata al tavolo, avere una moglie che va alle riunioni degli Ultrà non è da tutti :-)

Ringrazio Chiara e Giovanni per tutto, le brave persone meritano amore e felicità e loro se ne doneranno in quantità.

E adesso che me ne faccio del vestito? :-)

venerdì 1 ottobre 2010

Almost Married

Rubo qualche byte al cyberspazio, rubo l'idea a Massi e uso questa bacheca per augurare a Chiara e Giovanni tutta la felicità che meritano: domani è il giorno in cui saranno sommersi da tutto l'affetto di parenti ed amici, me compreso, e finalmente smetteranno di VIVERE NEL PECCATO !!!!!

Cento di ques....ah no, cribbio

sabato 19 giugno 2010

Thanks

Un grazie immenso al Dottor Froio che martedì scorso ha aperto il mio papà, ha chiuso aorte e deviato arterie, risistemato l'impianto idraulico vascolare e richiuso il tutto. Alla grande.

Sport Pills

Ultimamente non mi posso proprio lamentare delle imprese sportive per le mie squadre del cuore: la Beneamata mi ha fatto vedere e vincere una finale di cemps lig a colori (oltre al treble) e ieri notte i Lacustri hanno portato a casa il 16esimo anello, battendo i rivali strastorici di sempre, quei verdi che in fondo non posso "odiare" a causa di una persona, ma che però "senonbattiquellinonèlastessacosa".

Al MGDB e all Hockey (che non si vede il puck) non mi sono mai appassionato abbastanza per tifare una squadra (simpatizzo per WSox e Pinguini, che fra l'altro di recente hanno pure portato a casa Stanley) e quindi le seguo da sportivo totalmente agnostico, tenendomi cmq informato quanto basta.

Il periodo scuole medie-scuole superiori sotto il punto di vista sportivo e della perculatio è stato un inferno, quindi non nascondo che questi ultimi anni sono stati ripaganti e mi sono potuto rifare nei confronti di persone che mi hanno sempre imposto la gogna pubblica, e per fortuna le ho ancora tutte nel mio intorno :-)

E' stato bello vedere la partita di Madrid col mio vecchio, che segue l'Ambrosiana dalla notte dei tempi e che con tutti gli abbonamenti che s'è fatto praticamente s'è comprato un pezzo del Meazza; lui a colori una finale l'ha vinta, ma perchè era dal vivo allo stadio e finalmente dopo 150 anni è riuscito a farsene un'altra.

Mi sono un po' pentito di non essere andato a San Siro all'alba, c'è mancato tanto così, ma al primo anello dove stava mio figlio era pieno e non facevano entrare, andare da solo forse non mi avrebbe dato chissà che soddisfazione e quindi non ho inforcato lo scooter con la maglia a strisce. Ma ripensando alla irripetibilità della cosa mi sa che ho fatto la cagata.

E a proposito di figli, li invidio perchè alla loro età hanno un'esperienza diametralmente opposta alla mia, ma di contro loro dovranno passare fisiologicamente per tempi bui prima o poi e forse sarà peggio che non il viaggio contrario, chissà.

Ecco, se pensavate che omettessi i Raiders vi sbagliavate, a questo punto per chiudere il cerchio dopo il quale posso pure (sportivamente) morire tranquillo mancano solo loro, purtroppo non vedo qualcosa a breve termine quindi ci sarà da soffrire ancora un po'.

Però in HD.

sabato 22 maggio 2010

Hi-tech birthday

Quest'anno il compleanno mi è andato di stralusso, come mai era successo nell'era dei post 30.

La mia famiglia ha messo in piedi una joint venture, con nonni, fratelli e tutto il cucuzzaro per recapitare in casa mia un nuovo apparecchio audiovisivo.
Non c'è che dire, un vero gioellino tecnologico, l'immagine LED è incredibilmente nitida e fluida e in HD la visione è da mascella a terra. Anche l'audio non è male, se lo confronto con il Samsung LCD che avevo prima.
Capitolo 3D: con gli occhialini in dotazione si vedono discretamente bene i film o i cartoni animati, mentre per lo sport o scene con movimento rapido l'effetto tridimensionale è abbastanza limitato. Alla fine un buon tentativo, bisognerebbe provare il tutto con scene già in 3D nativo, per vedere l'effetto che fa (cit.)

Con la LAN si apre un altro mondo anche se Samsung per il momento mette a disposizione un numero limitato di applicazioni proprie.
Comoda anche la USB in ingresso, così ci appiccio hardisk esterni o chiavette.

Per il secondo regalo devo ringraziare la mente poco ricordevole di mio fratello, che ha dato il suo Ipod Touch da 32 gighi a mio figlio per fare un "lavoro", salvo poi dimenticarsi di averlo fatto e temendo di aver smarrito l'aggeggio, se n'è comprato uno nuovo. Ergo ne avanzava uno e ne sono diventato fortunato possessore.

Per finire vado in ufficio e il mio capo mi dice che devono cambiare i telefoni aziendali, mi dà una lista da dove estraggo i finalisti: Nokia N97 mini e Blackberry 9700 Bold.
Ho scelto il secondo e devo dare ragione a una mia amica che dice:"chi ha un BB non torna indietro".

Bella lì